venerdì 4 luglio 2014

Zaeti o zaletti biscotti veneti di mais e uvetta



Era da un pò di tempo che desideravo provare i zaeti o zaletti,  sono dei morbidi biscotti veneti di mais e uvetta.




Dopo il primo morso vi conquisteranno, se vi piace il sapore rustico e granuloso del mais in contrasto col sapore dolce e morbido dell'uvetta!
 



Questi biscotti sono così chiamati per la presenza di farina di mais giallo in ogni famiglia veneta, da qui il nome Zaeto che in dialetto veneziano Zaeto vuol dire giallino.
 
Gli ingredienti fanno parte della cultura contadina, sono dei dolcetti semplici e umili, ma ricchi di gusto.

Ci sono poi alcune varianti, come i pinoli, al posto dell'uvetta, a Padova invece si  aggiungono le giuggiole.




  

 Questa ricetta è stata presa dal sito, ricetteconamore.



Ingredienti dei zaeti veneti:

  • 200 g di farina 00
  • 200 g di farina di mais
  • 150 g di burro
  • 100 g di uvetta
  • 150 g di zucchero
  • 4 tuorli
  • scorza di un limone
  • 1 pizzico di sale
  • 1 cucchiaio di lievito per dolci

Preparazione

Far rinvenire l’uvetta in un bicchiere di vin santo (oppure grappa) tiepido.
Lasciare ammorbidire il burro a temperatura ambiente.
Nella ciotola della planetaria sbattere a lungo i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere una crema ben montata.
In un recipiente amalgamare le farine col sale e il lievito.
Unirle lentamente alle uova continuando ad amalgamare.
Per ultimo aggiungere l’uvetta ben strizzata e il burro.
Rimuovere l’impasto dalla planetaria, riporlo su un piano da lavoro leggermente infarinato e formare un cilindro.
Tagliare delle fette larghe circa un dito e appiattirne due estremità.
Disporle ben distanziate in una teglia ricoperta con carta da forno e infornare a 180 °C per 15/20 minuti.
Sfornarli, lasciarli raffreddare su una gratella e riporli in una scatola di latta dove si conserveranno bene anche per tre settimane.


Nota: l'unica variante aggiuntiva da parte mia, è stata quella di disporre la teglia coi biscotti in frigo almeno dieci  minuti prima che venisse infornata, in modo da consentire al burro di conservare la sua consistenza anche in cottura.

Provateli, uno tira l'altro!


martedì 24 giugno 2014

Rieccomi

E' tanto che non scrivo, vi sono mancata un pò?

Avevo bisogno di staccare, puntando l'attenzione su priorità più importanti, come la famiglia e il lavoro, trascurando, purtroppo, questo piccolo spazio.

La Prima Comunione di Francesco e tutto ciò che ha ruotato intorno, è stato un vortice che ci ha coinvolti in termini di emozioni e tempo, ma adesso sono qui.

Spero di riallacciare quel filo di amicizia che ci ha finora unite, augurandomi che non si sia mai interrotto in questo lungo silenzio.
Sono stati mesi difficili da organizzare, sempre di corsa e la sensazione di non farcela a far combaciare i vari impegni era sempre dietro l'angolo e così ho davuto a malincuore sospendere questo mio spazio.
Ma adesso, con la chiusura della scuola, i tempi si sono dilatati e mi riaffaccio su questa finestra virtuale, un pò in punta di piedi... perchè so che non è facile ricominciare.

Oggi abbiamo festeggiato il compleanno di mio padre e per l'occasione ho preparato un ciambellone semplice ma goloso, come lui.






Ho preso spunto dal blog di Francesca, l'impasto di base però è un altro, ho omesso sia la panna che il burro presenti invece nella ricetta originale, per alleggerirlo un pò per mia madre, che deve tenere il colesterolo sotto controllo.

L'impasto è quello del ciambellone ai sette vasetti, dove la componente grassa è data dallo yogurt e dall'olio. Per renderlo più gustoso ho aggiunto un pò di cacao, in metà dell'impasto, ottenendo così un effetto marmorizzato.



Per la base:
3 uova,
un vasetto di yogurt alla frutta, io alle albicocche,
tre vasetti di yogurt di farina 00,
un vasetto e mezzo di zucchero,
un vasetto di olio di semi di girasole,
la scorza grattigiata di un limone non trattato,
una bustina di lievito per dolci,
due cucchiai di cacao amaro.


In una ciotola, montare le uova intere con lo yogurt e lo zuucchero per almeno una decina di minuti.
Dopo aggiungere la farina un pò per volta, quindi unire l'olio, la scorza del limone e il lievito.
Se il composto dovesse risultare poco fluido, aggiungere un pochino di latte.
Versare più della metà dell'impasto nello stampo, precedentemente imburrato e infarinato.
Nell'altro impasto, aggiungere il cacao, mescolarlo per bene e unirlo nello stampo.
Col manico di un cucchiaio, mescolare l'impasto, facendo dei cerchi, in modo da ottenere un effetto marmorizzato.
Infornare, in forno già caldo, a 180° per 35-40 minuti, modalità ventilato, controllare sempre la temperatura del proprio forno.
Lasciar raffreddare la torta in forno spento 5 minuti e poi sformare.

Per la glassa, ho seguito le spiegazioni di Francesca, ho fatto bollire 100 ml di panna in un pentolino, fuori dal fuoco ho aggiunto 80 gr. di cioccolato fondente, mescolare fino a quando si scioglie e colare la glassa sul ciambellone.






Provatela, è davvero golosa, a noi è avanzata un pochino per domani a colazione...









mercoledì 12 marzo 2014

Biscotti al limone




Per la colazione ho preparato questi biscotti al limone, in realtà è già la seconda volta che li replico per quanto sono buoni e veloci da fare.

Il blog da cui ho attinto questa ricetta è questo.

Ecco la ricetta:

Biscotti al limone

INGREDIENTI

100 g di burro 
110 g di zucchero 
260 g circa di farina 00 
1 uovo 
la buccia grattugiata di un bel limone non trattato 
il succo di mezzo limone 
1/2 bustina di lievito per dolci 
zucchero a velo quanto basta

Il resto della ricetta, qui  

Questi biscotti sono profumatissimi e ... uno tira l'altro!


Buon proseguimento di settimana!

martedì 4 marzo 2014

Le nostre chiacchiere




Oggi è l'ultimo giorno di Carnevale, Francesco è a casa per le vacanze di Carnevale e così ne abbiamo approfittato per fare le chiacchiere insieme, coinvolgendo anche la nonna.

Ecco la ricetta delle nostre chiacchiere fatte a sei mani!

- 250 gr. di farina "00"
- 30 gr. di zucchero
- un bicchierino di grappa
- un uovo
-un cucchiaino di olio di semi di mais
- latte q.b. per ottenere un impasto omogeneo ma sostenuto.

Impastare tutti gli ingredienti, lasciar riposare l'impasto per mezz'ora.
Intanto preparare la macchina per fare la pasta, far passare la pasta nel rullo della macchina un pò per volta, fino ad ottenere una sfoglia sottile.
Con una rotella a zig-zag farsi aiutare dal piccolo aiutante a tagliare i bordi della pasta e a ritagliare tante strisce non molto sottili, creare anche dei "fiocchi" di pasta o dei "nodi".
Friggerli in abbondante olio e, ormai fredde, spolverizzarle di zucchero a velo.

Questo vassoietto è soltanto una piccola parte, il resto ho dovuto sottrarle a manine golose!
Buon carnevale a tutti voi!



giovedì 13 febbraio 2014

Torta al limone velocissima e morbidissima


Dopo continue giornate umide e piovose, ecco che finalmente oggi è spuntato il sole, regalandoci una giornata magnifica! Quando c'è il sole, c'è tutto!
La luce e il calore del sole in queste giornate di Febbraio sono come un balsamo, mi regalano serenità e voglia di fare.




Nella cesta della mia cucina, ci sono alcuni piccoli soli: limoni e cedri, raccolti dall'albero della mia amica e allora perchè non provare una torta al limone per la colazione?
Magari regala il buonumore appena alzati e ci aiuta ad affrontare meglio la giornata.





 E' una torta facile e veloce da preparare.
L'ho presa qui

INGREDIENTI( torta al limone da 24 cm di diametro)

250 gr di zucchero

250 gr di farina

3 uova

130 gr di olio di semi di girasole

130 gr di succo di limone

1 bustina di lievito

 


Il resto della preparazione, qui

 

 

 



venerdì 31 gennaio 2014

Ciceri e tria




Adoro le paste tradizionali, perchè hanno un profumo, un colore tutto tipico del posto da cui nascono.
Esprimono fantasia e gusto che legati alla tradizione ci trasmettono tutto un sapere, tramandato ancora oggi sulle nostre tavole.


Ciceri e tria, sono un piatto tipico del Salento.
Anche se pugliese, precisamente della provincia di Taranto, non avevo mai gustato questa prelibatezza, finchè non ho deciso di provarci.
Non ho assaggiato sul loco questo tipico piatto, però quello che ho sperimentato nella mia cucina ci è piaciuto molto e in attesa di gustarlo direttamente in qualche trattoria salentina, vi propongo la ricetta.

 





Prima però vi racconto come è nato questo piatto.

La storia di questo piatto è davvero antica, il poeta latino Orazio ne parla già nelle sue Satire ( scritte tra il 35 ed il 30 a.C.), laddove egli descriveva la minestra di ceci, porri e lagane ( dal greco laganon e dal romano laganum), intendendo con quest'ultima parola probabilmente una pasta sfoglia simile alla nostra attuale pasta fresca. Il termine - Tria - si è poi diffuso nel Salento, oltre che in Sicilia, abbinandolo appunto a questo piatto ( parola originale in lingua araba era tria, od ytria, o ytrya ), ed intendendo la pasta secca.
Infatti, tra gli arabi era comune impiegare, a causa dei loro continui spostamenti, la pasta fritta, detta appunto itryah,  perchè si conservava più a lungo con l'hummus, una purea di ceci con thaine.


Oggi è un piatto che si prepara durante la festa di San Giuseppe nelle case salentine.
Ciceri, sono appunto i ceci, invece la tria è la pasta fresca, fatta semplicemente con acqua e farina, sono i cosidetti maltagliati.
In parte la pasta va lessata e una piccola quantità invece va tenuta da parte cruda e viene fritta.
La particolarità di questa pasta è che mentre frigge, si gonfia, come se fossero chiacchiere.
Dopo aver scolato i mal tagliati, insaporirli nella pentola coi ceci, in parte frullati, dopo aggiungere una manciata di tria fritta e sentirete uno scricchiolio fantastico... ancor di più sotto i denti!

In questo video, la signora Lucia spiega dettagliatamente come si fanno i ciceri e tria, non vi resta che seguirlo per bene... meritano davvero!
 http://www.youtube.com/watch?v=lfgkkhf4M5Y


sabato 28 dicembre 2013

Buone feste!



Anche se ritardo, vi auguro Buone Feste a tutti voi!
Vi auguro di trascorrerle serenamente in famiglia, perchè alla fine, ciò che conta davvero, è stare insieme alle persone che ci sono più vicine...

 

Quest'anno ho realizzato, per il solito mercatino di beneficenza, un angelo con materiale riciclato: nastri di varie dimensioni, cordoncino in oro e bianco, una testolina in legno e una vecchia rosa finta, vi piace?
Buone feste con tutto il cuore!

Amalia