Da noi la festa di San Francesco è molto sentita, sia in paese che in famiglia.
Da sempre la figura del Santo poverello mi ha affascinata, ho colto l'occasione per raccontarla anche a Francesco.
"La notte santa" di Jilie Hanna, racconta con parole semplici, accompagnate da immagini delicate
come fu inventato il primo presepio, proprio da San Francesco, riscoprendo il vero significato del
Natale.
Per il mio bambino è stata una piacevole scoperta.
Abbiamo raccontato di quanto il frate amasse tutte le creature, tanto da chiamarle: Fratello sole,
sorella Luna, fratello fuoco, ecc., insegnandoci ad amare e rispettare il creato...
Il suo modo dolce e gentile riuscì laddove molti non avevano successo, come con l'episodio del lupo...
“Francesco, giunto un giorno nella città di Gubbio, apprese con dolore che la popolazione era spaventata, a causa di un grosso lupo e feroce che si aggirava nei dintorni e faceva strage di animali e persino di uomini .
Egli ebbe compassione di quella gente e, ispirato dal Signore, andò, solo ed inerme, ad affrontarlo. Quando la bestia gli apparve, si fece il segno della Croce e, tenendogli le braccia, disse: « Frate lupo, vieni qui da me; io ti comando da parte di Cristo che tu non faccia male né a me, né ad alcuno». Immediatamente il lupo si accostò a lui.
La folla che spiava da lontano tra il fogliame, tratteneva il respiro, mentre Francesco, chinato sul lupo, così parlò: «Frate lupo, hai fatto molti danni da queste parti, assalendo le creature del Signore e persino gli uomini , fatti ad immagine di Dio. Per questo ti meriti la forca, come ladro e assassino. La gente grida contro di te e ti è nemica. Ma io voglio, o frate lupo, che si faccia pace fra te e costoro».
Il lupo, come se comprendesse quelle parole, chinando il capo e agitando festosamente la coda, mostrava di accettare la proposta.
Francesco allora, volle precisare bene l’impegno, e aggiunse: « Frate lupo, poiché ti piace fare e mantenere questa pace, io ti prometto di farti dare gli alimenti ogni giorno, finchè vivrai, dagli uomini di queste terre, sicchè non patirai più la fame». Il lupo, rizzandosi in piedi, alzò la zampa anteriore e, in segno di fede, la pose nella mano del Santo, che la strinse felice e sorridente, fra lo sbalordimento e le lacrime dei presenti.
Da quel giorno la bestia, ammansita, entrava nelle case e riceveva cibo abbondante".
Le nostre zampette di lupo, tra una parola e l'altra, sono state realizzate, utilizzando una frolla all'olio, buona e leggera, grazie Daniela per la ricetta.
A volte, vediamo la vita dei santi come lontani e irraggiungibili, dimenticnadoci invece che sono state persone come noi.
Dovremmo riflettere su cosa fare della propria vita e cosa dare maggior importanza, in questo caso, San Francesco ci insegna tanto: l'amore di Dio è sconfinato e in ogni più piccola creatura
c'è il suo segno, prendiamocene cura.
Per la storia di San Francesco e il lupo, qui
Per le zampette di lupo, ci siamo ispirati sul blog di catholicuisine, qui
8 commenti:
Hai realizzato un post affascinante cara. Le manine laboriose del tuo bambino fanno tanta tenerezza :) complimenti a te e al piccolo chef :)
Grazie Francy,
ti auguro buona settimana!
bella questa idea! e bella soprattutto la condivisione di queste storie con i nostri bimbi.
Grazie Paola,
penso che sia importante trasmettere dei valori ai nostri bambini attraverso le storie e perchè no? anche attraverso i pasticci in cucina,
ciao!
ciao Amalia, ho un pò abbandonato il mio blog, ma stamattina sono tornata e tra i primi blog che ho visitato non poteva mancare il tuo, bellissimo e tenerissimo come sempre...un abbraccio
margherita
Carinissima l'idea dei biscotti.
Buona settimana!
Cara Amalia....avendo dato anch'io il nome Francesco ad uno dei miei bimbi amo raccontare la storia di S.Francesco in occasione della festività. Devo dire che loro apprezzano molto questo racconto....auguroni allora al tuo Francesco e a presto!
questo post mi era sfuggito, che carine!!!
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