mercoledì 23 novembre 2011

Santa Cecilia




Il 22 Novembre si festeggia, qui a Taranto, Santa Cecilia.
E' una festa molto importante, segna l'inizio dei preparativi per le feste natalizie, con largo anticipo rispetto al resto dell'Italia.


Mentre ieri mia suocera ha preparato le pettole, un'impasto di farina e acqua lievitato, mi sono chiesta quale fosse la sua origine e il motivo per cui si preparano proprio il giorno di Santa Cecilia.
Sul blog: http://spigolaturesalentine.wordpress.com/ ho trovato tante informazioni di cui ignoravo l'esistenza.

"Non è ancora l’alba quando, per le strada di Taranto, si ode, da tempi ormai remoti, la Pastorale natalizia. Ed è così che nasce questa tradizione. Le bande musicali locali, in particolare il Complesso Bandistico Lemma, città di Taranto, svegliano gli abitanti dei quartieri della città, diffondendo, nella nebbia mattutina, la soave melodia, per onorare Santa Cecilia, protettrice dei musicisti. I primi ad alzarsi sono i bambini che, incuriositi, corrono vicino ai vetri della finestra che affaccia sulla strada e, con la mano, frettolosamente, puliscono i vetri appannati. Dinanzi ai loro occhi, i musicanti infreddoliti, orgogliosi protagonisti di questo momento, augurano un buon Natale. Si vanno a rinfilare sotto le coperte, al dolce tepore del letto, chiudono gli occhi e continuano ad ascoltare, in un indimenticabile dormiveglia, le note della banda. Rimangono in attesa del momento in cui sentiranno l’odore di olio fritto…"

Durante quest'occasione si preparano le famose "pettole".

"Si racconta che il giorno di Santa Cecilia una donna si alzò come di consueto per preparare l’impasto per il pane. Mentre l’impasto lievitava sentì un suono di ciaramelle, si affacciò e vide i zampognari che arrivavano. Come ipnotizzata da quella melodia scese per strada e si mise a seguire i zampognari per i vicoli della città.
Quando tornò a casa si accorse che l’impasto era lievitato troppo e non poteva più essere usato per il pane, e che nel frattempo anche i suoi figli si erano svegliati e reclamavano la loro colazione.

Senza lasciarsi prendere dalla disperazione, la donna mise a scaldare dell’olio e cominciò a friggere dei pezzettini di pasta che nell’olio diventavano palline gonfie e dorate che piacquero molto ai suoi figli, che con la loro tipica curiosità le chiesero: “Mà, come si chiaman’?”- e lei pensando che somigliavano alla focaccia ( in dialetto detta “pitta”) rispose: “pettel’” (ossia piccole focacce).

Non ancora soddisfatti i figli chiesero: “E ‘cce sont?” – e lei vedendo che erano molto soffici rispose: “l’ cuscin’ du Bambinell” (i guanciali di Gesù Bambino).

Quando finì di friggere tutto l’impasto scese per strada coi suoi bambini, felici e satolli, per offrire le pettole ai zampognari che con la melodia delle loro pastorali avevano reso possibile quel miracolo."

Per le pettole e altre curiosità:http://spigolaturesalentine.wordpress.com/2010/11/22/22-dicembre-santa-cecilia-e-le-pettule-a-taranto/

Con Santa Cecilia iniziano i preparativi per il Santo Natale, nei prossimi giorni iniziamo ad allestire l'albero e il presepe.
Da domenica inizia la prima settimana dell'avvento, inzieremo a contare le settimane prima del Natale, i biscotti e tutto ciò che ruota intorno
anche voi amate il Natale?

8 commenti:

Debora-Il Sorriso dei Miei Bambini ha detto...

cara Amalia, che bella tradizione!! mi è piaciuto molto il racconto.
Il Natale è una meraviglia. un bacio

Amalia ha detto...

Ciao cara,
sai che non sapevo di quest'usanza? a volte dietro le nostre stesse tradizioni ci sono storie di cui ignoriamo l'esistenza, anche in un semplice dolcetto,
ciao!

simplymamma ha detto...

anche io non sapevo di questa usanza...noi le pettole le abbiamo fatte a san martino (ho fatto un post con la ricetta di mia mamma) questa però è una tradizione del leccese, nella mia zona le pettole si fanno per la prima volta all'immacolata, però sono troppo buone!!!!

Cristina ha detto...

Il Natale è il periodo + magico dell'anno....ti auguro di viverlo serenamente accanto alla tua famiglia !!!! Con affetto.....

Amalia ha detto...

Simplymamma: non sapevo fossi leccese, ho studiato all'università di Lecce e ho dei bei ricordi, ciao!

Cristina: ne ho tanto bisogno, grazie e ricambio con affetto!

simplymamma ha detto...

no, io sono di fasano, mia mamma è leccese. anche io ho studiato all'università di lecce, beni culturali e tu?

Cristina ha detto...

Grazie carissima....tutto bene solo che sono un po' presa in questo periodo....ho ricominciato il lavoro x cui tra i ragazzi, gli impegni di sport e scuola, il lavoro , la casa e tutto il resto mi resta davvero poco tempo x me stessa.....quando riesco mi rilasso un po' visitando i vostri blog....e sperando che presto abbia dinuovo il tempo x pubblicare qualcosa di nuovo!!!Un abbraccio.

Germana ha detto...

Ciao Amalia, neanch'io conoscevo la leggenda delle pettole pur essendo tarantina, ora la racconto ai miei. Vagamente conosco quella dei "sannacchiudr" ma ora mi cerco i dettagli e poi pubblico ;)
Un abbraccio
Germana